Opera Viva

Ispirato dal mondo vegetale, la mia visione si riflette nel modo di ricreare l’armonia, la purezza, l’eleganza che troviamo in natura in tutto quello che faccio quotidianamente, il modo di preparare i miei campi, di imbottigliare con il mio cantiniere e di etichettare i migliori risultati del mio lavoro, le mie “annate”, con i quadri che dipingo per terra all’aperto la mattina all’alba.

Edi Kante

 

 


OPERA VIVA

“nuovi equilibri”

Un uvaggio internazionale innovativo, tagliato con l’emblema del mio territorio, per creare una fusione di profumi
e sapori tra tradizione e innovazione



DENOMINAZIONEVenezia Giulia IGT
UVA e VITIGNOSi ottiene da uve Merlot, Cabernet, Pinot Nero e Terrano, raccolte a mano.
in CANTINANasce nel 2000 con la visione di far maturare in barrique usate, le migliori partite di 4 diverse varietà, assemblandole contemporaneamente dopo 10 annate consecutive, quindi nel 2010.
Il Merlot, l’eleganza
Il Cabernet, la forza
Il Pinot Nero, la fusione
Il Terrano, il Carso.

 


NOTE di DEGUSTAZIONEColoreRosso granato.
ProfumoNaso ricco e complesso si esprime con evidenti sentori di fiori di rosa appassita, garofano e viola con frutti di bosco, ribes e mirtillo molto maturi; poi pepe nero, cardamomo, curcuma, cannella e noce moscata.
SaporeL’ingresso in bocca è snello fresco e balsamico con dei tannini presenti, ma mai aggressivi. Il sorso è piacevole supportato da una lunga persistenza e una chiusura piacevolmente fresca.
DATI TECNICIGradazione alcolica: 13,5% vol
Acidità totale: 6,2 g/l
Formati: 0,75L – 1,5L
Bottiglie prodotte: 4000
Temperatura di servizio: 14°C


il CARSO


il clima
Il Carso si pone come un’area di transizione tra il clima mediterraneo e prealpino. Il clima della zona carsica può dunque essere definito di transizione fra l’Atlantico e il Continentale. In virtù dell’influenza del mare e del clima mediterraneo, le temperature in quest’area, pur mantenendo notevoli sbalzi di temperatura, non si abbassano tanto da recar danno alla vite e anche le più elevate temperature estive non raggiungono livelli tali da poter direttamente condizionare la crescita e lo sviluppo. Le precipitazioni complessive durante l’anno sono normalmente comprese tra i 1000mm, nella zona più meridionale e i 1400mm in quella più settentrionale, evidenziando un gradiente da sud-est verso nord-ovest; lungo il versante costiero le precipitazioni annue presentano valori ancora più bassi, attestandosi intorno agli 850mm. Le precipitazioni raggiungono il livello massimo verso la fine dell’anno, in ottobre, novembre e dicembre. Il primo livello di diminuzione di piovosità si riscontra nei mesi di febbraio e marzo, ma non incide molto sulla fase dello sviluppo, al momento della germogliazione la vite dispone di una sufficiente quantità di precipitazioni. Il livello minimo di piovosità si registra durante l’estate nei mesi di luglio e agosto.
il suolo
L’altopiano del Carso, il cui nome trae origine dalla parola indoeuropea “Kar”, ovvero rupe, roccia, altro non è che un anticlinale, cioè una piega a gobba, allungata da nord-ovest verso sud-est e situata in una vasta area ripartita fra Italia, Slovenia, Croazia. Le forze tettoniche,
dando origine all’anticlinale, hanno portato in superficie gli spessi banchi calcarei ricchi di fossili, depositatisi in mare, che caratterizzano l’altopiano e buona parte del costone che si affaccia sull’Adriatico, nonché, limitatamente ad alcune zone, i depositi di flysch, e cioè argille di natura marno – arenacela. I prodotti del disfacimento del substrato calcareo trasportati dal vento formano orizzonti di spessore esiguo. Accumuli più profondi di tali terreni, le cosiddette “terre rosse carsiche”, si riscontrano solo in corrispondenza delle “doline”, depressioni ad imbuto, dove superano anche un metro di spessore e dalle quali si attinge terreno fertile. Caratteristica fondamentale delle “terre rosse” è la straordinaria ricchezza di particelle colloidali, l’alto contenuto di argilla e la scarsità di sabbia. Esiste una grande differenza tra la terra rossa del Carso e le altre terre rosse del mondo. La prima contiene una maggiore quantità di scheletro siliceo, un notevole contenuto di roccia formata di variegati granelli di silice, assenti nelle altre terre rosse. La particolarità di questi terreni è caratterizzata dalla permeabilità del sottosuolo, dove l’acqua filtra scavando nel sottosuolo grotte, pozzi, gallerie, la parte insolubile è la terra rossa del Carso.
i venti
Il Carso assomiglia spesso a una grande porta, attraverso la quale penetra da nord-est un freddo vento continentale, “la Bora”. La Bora che è un vento secco, freddo, che soffia dal continente verso il mare, fa diminuire notevolmente la temperatura dell’aria creando forti sbalzi di temperatura e influisce in maniera significativa sull’ambiente agricolo favorendo il prosciugamento del terreno, accentuandone così lo stato siccitoso, ma nel contempo, durante la buona stagione, contribuendo a contenere l’umidità dell’aria a tutto vantaggio della sanità delle uve. L’influenza della prossimità del mare, si nota quando inizia a soffiare sul Carso il vento caldo, proveniente da sud-ovest, chiamato “Mornik” dagli abitanti locali. Questo vento porta quantità relativamente elevate di umidità.
il territorio
Nel Carso, le condizioni climatiche particolari dovute alla posizione geografica, la terra rossa, i forti drenaggi, l’influsso marino, i forti sbalzi termici rendono possibile la realizzazione di vini longevi, di carattere esclusivo, con dei sentori e delle sensazioni gusto olfattive unici nella loro schiettezza ed eleganza.